Le alterne vicende di Gualdo Tadino nel corso della storia, dalla romana “Tadinum” alla longobarda “Waldum”, per giungere all’attuale città, sono state sempre contraddistinte da distruzioni e ricostruzioni che la facevano spostare da Val di Gorgo al Colle dei Mori, dalla pianura della Flaminia alla Gola della Rocchetta, fino alla costruzione delle case sul Colle Sant’Angelo per l’attuale ubicazione.
La nuova città nasce il 30 Aprile 1237, eretta come detto su Colle Sant’Angelo, in tale data infatti viene registrato l’atto con cui l’abate Epifanio cede il colle dove sorge la città al Sindaco Pietro D’Alessandro. L’organizzazione in quartieri era già evidenziata nel 1200, anche se non poteva ancora essere considerata una realtà giuridica.
In seguito, intorno alla metà del XIII secolo la presenza dell’imperatore Federico II di Svevia, e di tutta la sua corte, fu determinante per la città in quanto nel 1242 fece erigere una robusta cinta muraria, che racchiudeva tutta Gualdo per ricongiungersi alla Rocca Flea.
Vi erano ben 17 torri di difesa e 4 porte di accesso: Porta San Facondino, Porta San Martino, Porta San Donato e Porta San Benedetto, la cui denominazione deriva dalla presenza di altrettante chiese extraurbane corrispondenti alle porte di accesso alla città antica. Ben presto anche la città si organizzò in quartieri corrispondenti ognuno a ciascuna porta. In un iscrizione conservata presso la porta di San Benedetto (“Porta de sotto” l’unica ancora oggi esistente) si legge:
“Porta Sancti Benedicti, regnante Friderico Imperatore, mense quarto, anno domini millesimo ducentesimo quadragesimo
Il quartiere di San Benedetto detto della Piazza, della Torre Civica e della Chiesa di San Francesco, a differenza degli altri era scarsamente abitato: in quanto attorno alla Chiesa ed al convento Francescano vi era una ristretta e scoscesa fascia di terreno coltivabile che correva fino alle mura dell’Abbazia (risalente al X sec.) da cui prese il nome era situata nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria, in vocabolo Pomaiolo o San Benedetto vecchio.
Oggi il quartiere di San Benedetto si estende su una superficie più ampia e oltre alla Piazza, alla Torre Civica e alla Chiesa di San Francesco comprende un vasto territorio “fuori dalle mura” che va dal Biancospino al Cerqueto alla località Cartiere-Caselle, inglobando Otto Castelli: secundo”
Chiesa di San Francesco
Porta San Benedetto (“Porta de sotto”)
Torre Civica
Castello di Caprara: Il Castello di Caprara, dopo secoli di lotte fratricide, con l’atto del 27 settembre 1589, ritorna sotto la giurisdizione e nei confini territoriali del comune di Gualdo. Ai Capresi, pertanto, in virtù dell’accordo stipulato con l’Abate dell’Abbazia di Santa Maria di Valponte e grazie alla piena loro sottomissione, vengono garantiti quei diritti e doveri che gli sarebbero spettati, per la loro qualità di “HOMINES RUSTICOS GUALDENSES”.
Castello di Torre dei Belli: Chiamata anticamente anche “LA TORRE GRANDE” o “DEL GRANDE”, esiste tuttora in località Magione. Fu di proprietà del Comune di Gualdo fino al 1488, quando fu venduta al celebre giuriconsulto gualdese Antonio de Humiolis (Umeoli). Costruita a guardia dell’antica via Consolare Flaminia, appartenne anche ai fratelli e celebri capitani di ventura, Biordo e Ceccolino Michelotti.
Castello di San Pellegrino: Fu fatto erigere nell’anno 1072 da RINALDO BIGAZZINI, Conte di Coccorano. Vi abitò per vari anni il figlio di Monaldo, celebre capo del partito Guelfo e duce delle milizie Umbre mandate dal Papa contro l’Imperatore Federico II.Dopo il 1300 fu ceduto a Manno di Corrado, Conte della Branca. Fu presidio militare importante anche se situato lontano dalla Flaminia. Dopo essere stato posseduto da Federico III di Montefeltro verso la fine del 1400 andò in possesso del Comune di Gualdo.
Castello di Crocicchio: L’antichissimo borgo ai confini del territorio di Gualdo faceva parte, insieme ai Castelli di S.Pellegrino e di Caprara, dei presidi di frontiera verso Gubbio, terra appartenente al Ducato di Urbino. E’ tuttora possibile ammirare il castello mantenuto in buono stato conservativo.
Castello di Badia: Antico fortilizio di frontiera del Comune di Perugia; attualmente ancora intatta è la Torre quadrata. Furono proprietari i Conti MONALDO di Nocera che lo donarono alla figlia ERMENGARDA, monaca benedettina.
Castello di Pieve di Compresseto: Voluto da Spoleto, Gubbio e Perugia, per la sua importanza strategica, fu al centro di continue e sanguinose lotte. Anche il comune di Gualdo, che non aveva di certo distesi rapporti con i castellani del luogo, il 21 gennaio 1260 lo assaltò e lo bruciò facendo prigionieri gli abitanti del castello stesso. Seguì lo stesso destino anche il castello di Poggio S. Ercolano, risultato valido baluardo sul confine orientale della repubblica perugina.
Castello di Podio: Il Castello di Podio, venne costruito intorno al 1287 dai Perugini in onore del loro Vescovo e martire S. Ercolano (da qui l’attuale nome di Poggio S. Ercolano). Lo abitarono inizialmente le genti del contado di Gualdo e di altre terre limitrofe, fu al centro di atroci lotte tra Perugia, che subdolamente aveva istigato gli abitanti a sottomettersi al loro potere, e il Ducato di Spoleto che reclamava, giustamente, di riavere la propria potestà su quel feudo.
Castello di Piagge: Posto in collina a 543 metri sul livello del mare è vicinissimo al Castello di Pieve di Compresseto del quale ha condiviso le burrascose vicende storiche, del Castello di Pieve di Compresseto e del Castello di Crocicchio.
All’interno della zona Gialloblu oltre a importanti monumenti storici, trovano posto anche opere di urbanistica decisamente moderne e strutture di Utilità Pubblica: il Palazzetto delle Sport, lo Stadio Comunale, Centri Commerciali, la caserma del Corpo dei carabinieri, la Biblioteca Comunale, la Stazione Ferroviaria e il Centro Promozionale della Ceramica, inoltre ingloba quartieri importanti come Cartiere e Caselle, Biancospino, Cerqueto.
Castello di Torre dei Belli
Castello di Piagge
Castello di San Pellegrino
Castello di Podio