Porta San Benedetto: la storia attraverso le voci delle Priore. I° PARTE

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All’alba del mese più atteso dell’anno, Porta San Benedetto ha deciso di accompagnare i portaioli nel percorso che li porterà all’Ultima domenica di settembre, al Giorno della festa e lo farà nel modo più dolce, appassionato, emozionate e sincero che si possa fare: Attraverso le parole e il cuore di chi è stato e sarà sempre protagonista della storia Gialloblù: LE PRIORE

Inizia per voi questo splendido viaggio con FIORELLA MARIOTTI
lasciamo a lei i ricordi più lontani ma sempre attuali, ricordi di emozioni e di passioni che ci hanno portato ad essere la Magnifica Porta che  siamo ora

FIORELLA: Amore, amicizia e collaborazione 

  • Per quanti anni e con chi è stata Priora di Porta San Benedetto?

“Sono stata Priora di Porta San Benedetto per 7 anni, dal 1980 al 1983 con il Priore Sante Lispi e dal 1990 al 1993 con mio marito, il Priore Massimiliano Rondelli.

  • Com’è diventata Priora di Porta San Benedetto? Come le è stato comunicato? Le emozioni di quel giorno?

“Sono sempre stata partecipe alle attività di Porta San Benedetto, a 16 anni ho portato le chiavi della città nella prima edizione dei Giochi de le Porte con gli abiti del Calendimaggio di Assisi perché ancora non erano attive le sartorie delle quattro porte, per il mio impegno mi hanno scelta come Priora, giovanissima rispetto al Priore Lispi nel mio primo priorato mentre con l’elezione di mio marito alla carica di Priore, ho di nuovo rivestito la carica. Ero molto timida ed introversa, ma grazie allo splendido clima che c’era e grazie ai rapporti personali di amicizia e complicità con tutti i portaioli, sono stata sempre a mio agio e mi sono subito sbloccata. La Porta è stata la mia famiglia, mi ha permesso di imparare tante cose, dalla sartoria alla cucina, tutti facevamo tutto in un ambiente spensierato e positivo, non c’erano invidie e gelosie, ma solo tanta voglia di raggiungere gli obiettivi prefissati.

  • Quanti Palii ha vinto? Come si vive la vittoria dal punto di vista della Priora?

“Purtroppo non ho vinto nessun palio, abbiamo sempre lavorato sodo ma non siamo riusciti a portare il palio a casa nei miei sette anni da Priora, per la prima volta abbiamo vinto nel 1994 con i priori Lucio Angeletti e Graziella Marini; si dice che solo con il tempo si raggiungono i risultati positivi, il nostro lavoro sarà servito a far vincere i priori successivi!”

  • Sicuramente l’abbigliamento è la prima cosa che gli spettatori notano; con quali e quanti vestiti ha sfilato? Chi li ha realizzati?  Qual è stato il più bello a   suo parere?

“Ho sfilato con cinque vestiti realizzati tutti dalla sartoria di Porta San Benedetto, eravamo una grande squadra, tante persone competenti e volenterose, ho avuto l’onore di portare abiti bellissimi, tutti decorati con rifiniture eleganti e sontuose, stoffe pregiate e ricche , cappelli ed acconciature d’epoca curate fino ai minimi particolari; il mio primo abito di colore rosso vivo, largo, molto suggestivo e con una stoffa abbondante e vistosa è stato realizzato da Liliana Guanciarossa con la collaborazione di Sandro Spigarelli, il secondo anno ho portato un abito nero, aderente e raffinato, impreziosito da una pettorina ricamata completamente a mano da Liliana Guanciarossa, il terzo vestito, realizzato da Olga Pesce con la collaborazione di Elza Monizzi, è stato ripreso da un dipinto medievale ed era di colore verde e nero, ricordo molto bene questo vestito, sfilavo per la prima volta con mio marito Massimiliano, siamo stati i primi Priori a non sfilare per mano, eravamo anche marito e moglie, ma abbiamo voluto essere innovativi. Il quarto vestito color blu petrolio con applicazioni dorate è stato realizzato da Olga Pesce e Liliana Guanciarossa mentre l’ultimo vestito è stato fatto da Liliana Guanciarossa ed era di colore grigio perla ed avevo un’acconciatura molto particolare e delicata. Non ho un vestito preferito, li ho portati tutti con grande onore e soddisfazione perché sapevo quanto lavoro c’era dietro.”

  • Cosa ricorda della sua prima volta in piazza da Priora?

“Sono stata Priora molto giovane con un Priore più maturo, ero emozionatissima e felicissima, ricordo durante la sfilata le scalette del reggiaio, si vedeva tanta tanta gente fino alla fine di corso italia, tutti i portaioli ad applaudire, sorridere, urlare e salutare, si percepiva un clima di festa e gioia, per tutto il corteo si sentiva tanta euforia, veramente sensazioni indimenticabili, che porterò nel cuore per tutta la vita! 

  • Qual è il ricordo più bello di tutto il suo priorato?

“Il ricordo più bello di tutto il mio priorato è sicuramente il rapporto con il gruppo, tutti i giorni passati insieme a tutti i portaioli, una grande famiglia che condivideva tutto, eravamo tutti alla pari, senza secondi fini, uniti dalla passione e dalla voglia di fare. Un anno ho addirittura attaccato le bandiere gialloblù per le strade e le vie dei nostri territori, tante risate quando ero arrampicata sulle scale! Mille cene e mille pranzi a casa mia e a casa degli altri, ci alternavamo per poi raccontarci aneddoti e curiosità, complicità assoluta senza vincoli di età. Altro episodio divertente quando dovevamo rifare i cappelli dei tamburini, ero piccola e sotto la sorveglianza delle sarte più esperte stavamo lavorando da diverse ore per cercare di finire il tutto, ma quando eravamo stanche e stufe, ci siamo guardate e abbiamo lanciato tutti i cappelli per aria scappando via dalla sartoria! Momenti unici ed irripetibili, mi mancano quelle serate spensierate davvero molto belle.”

  • La Priora è la carica massima per una donna; cosa le ha lasciato umanamente questa esperienza? Che cosa consiglierebbe ad una futura Priora? Tre parole che descrivono tale carica.

Umanamente mi ha lasciato tanto, veramente mi ha formata come donna, ho imparato tante cose e conosciuto persone stupende con le quali ancora oggi c’è un rapporto speciale. Ad una futura priora consiglio di non sentirsi mai la priora, di restare nel gruppo, di divertirsi e di vivere quest’esperienza con umiltà e positività insieme agli altri portaioli. Amore, amicizia e collaborazione descrivono a mio parere il ruolo della Priora.

  • Qual è secondo lei la forza di Porta San Benedetto? Tre parole per descrivere la Porta.

“La forza della nostra porta è la passione che tutti i portaioli mettono dedicando tempo alle attività della taverna, della sartoria, della stalla e di tutti gli altri gruppi che lavorano per il bene di porta San Benedetto. Passione, impegno ed amicizia sono le parole che rappresentano la nostra porta.”

  • Come vede il futuro dei “Giochi de le Porte”? Avendoli vissuti in prima persona, che cosa cambierebbe? E che cosa non cambierebbe per nessun motivo?

“I Giochi de le Porte si sono radicalmente trasformati, dalla dimensione familiare e locale si è passati ad un livello regionale e nazionale a larga scala. Nel mio periodo, trenta anni fa, era tutto diverso, una manifestazione che ancora si doveva radicare nel territorio gualdese, molti concittadini non erano entrati nel cuore della festa e istituzioni e giornali forse non avevano

compreso a pieno le sue potenzialità per tutta Gualdo; trovo che oggi invece tutti sanno dei Giochi e chi più chi meno tutti partecipano alle varie attività; per il turismo e la promozione della città è un’arma potentissima, un mezzo importante per l’economia ed il commercio gualdese soprattutto in questo periodi di crisi. Non cambierei nulla dei Giochi, li ho visti nascere ci sono troppo legata, vanno fatti conoscere sempre di più, nelle scuole e nelle associazioni, ognuno si deve impegnare per farli crescere sempre di più.

  • Siamo arrivati alla fine dell’intervista; da Priora che cosa si sente di dire a tutti i portaioli gialloblù?

Vi voglio tanto bene, vi penso sempre e mi commuovo ripensando ai bei tempi passati assieme, mettiamo il cuore in tutto quello che facciamo per la Porta, ognuno faccia ciò che può per contribuire alla vittoria del Palio, saremo anche indietro rispetto ad altri, ma ancora abbiamo tanto tempo e tanta energia per vincere le prossime edizioni!”

 

Intervista a Cura

della Priora Martina Cambiotti e del Segretario Gabriele Bazzucchi

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